sabato 27 luglio 2013

L'amore e il mare






L'AMORE E IL MARE 

Tutti coloro che hanno voluto rappresentare l'amore e i suoi capricci lo hanno paragonato in tanti modi al mare che è difficile aggiungere qualcosa di nuovo a quanto hanno detto. Ci hanno fatto vedere che entrambi hanno uguale incostanza e uguale infedeltà, che i loro beni e i loro mali sono infiniti, che anche le più felici navigazioni sono esposte a mille pericoli, che tempeste e scogli sono sempre da temere che spesso si naufraga addirittura in porto. Ma illustrandoci tante speranze e tanti timori, non ci hanno mostrato abbastanza bene, mi sembra, il rapporto che esiste tra un amore loro, languente e prossimo a finire, e quelle lunghe bonacce, quali quelle calme noiose che s'incontrano all'equatore: si è stanchi del lungo viaggio, si desidera portarlo a compimento, si vede la terra ma non c'è vento per raggiungerla, ci si sente esposti alla mercé delle stagioni; le malattie e i languori impediscono di agire; le acque e i viveri scarseggiano o cambiano sapore; è inutile ricorrere ad aiuti dall'esterno; se si cerca di pescare si prende qualche pesce senza ricavarne sollievo né nutrimento; si è stanchi di tutto ciò che si vede, si pensa sempre alle stesse cose e ci si annoia sempre; si continua a vivere, ma a malincuore; si aspettano dei desideri per uscire da una condizione di penoso languore ma se ne riescono a concepire solo di futili e di inutili. 

LA ROCHEFOUCAULD

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