giovedì 11 settembre 2014

Un sogno, forse un incubo, non so cosa sia stato,
cammino tra gli sbagli e le donne del passato.
Mi rivedo con il cuore in mano innamorato dell’amore,
Non aveva importanza durasse anni, giorni oppure ore.
Giovane e stupido, caduto dentro ogni letto
che tra mille piaceri celava un dolore senza darmi sospetto.
Ubriaco tra profumi e notti da consumare,
tra le braccia di chi sapeva come darsi da farmi ballare.
Menzognero fare numeri da mago per avere
ancora un corpo da scaldare, sudare e poi godere.
Messo all’angolo da addii e urla di rabbia contro di me,
calpestato e ancora solo senza capire il vero perché.
Poi l’amore torna e mi dà la mano,
mi consola, mi rivuole e con la sua vita mi porta lontano.
Capire che davvero la gioia non ha nome,
basta donarsi con anima limpida e misurare ogni emozione.
Qui seduto sul mio letto apro gli occhi e so che fare.
Allungo la mano e accarezzo il tuo viso…
Svegliati Amore, oggi ti voglio sposare!

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