mercoledì 28 maggio 2014

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venerdì 23 maggio 2014

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Igor Sibaldi: la tecnica dei 101 desideri - completa e in HD

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domenica 18 maggio 2014

Cesare Cremonini - Se c'era una volta l'amore

Donne come prede, oggi come 70 anni fa

di Gigi Di Fiore

Donne come prede, oggi come 70 anni fa

Monta l'emozione, moltiplicata dalla immagini televisive che ottengono più di mille scritti, sul rapimento delle ragazze del villaggio di Chibok in Nigeria. Fanno il paio con la protesta delle donne iraniane, che su Facebook si fotografano con i capelli al vento, senza burka.

Fa strano che, in queste ore, si ritorni a parlare della "questione femminile". Fa strano perché il nuovo dibattito arriva a 70 anni dal dramma che, da noi, coinvolse, come vittime, qualcosa come 60mila donne. Già, molte di più delle donne nigeriane. Al pari delle donne violate in Bosnia dalle milizie serbe, o da quelle massacrate in Ruanda. Settanta anni fa, come dire Ciociaria; come dire, con un neologismo tanto brutto quanto efficace, "marocchinate".

Si chiede sensibilità nei confronti delle donne, gli strumenti che oggi abbiamo a disposizione - dai social network, ai video postati in Rete - rendono più efficaci i richiami. E qualcuno come Adriano Sofri può scrivere che "è in  atto nel mondo una guerra di liberazione delle donne".

Rimbalzano termini come liberazione e donne. Sono gli stessi di quel nostro dramma di 70 anni fa. Era proprio questo mese, maggio; era una guerra di liberazione, quella dal nazi-fascismo, cui contribuirono con il loro sangue anche le truppe coloniali francesi.

Quegli uomini, incoraggiati dai loro ciechi ufficiali, considerarono la gente che liberavano, gli italiani della Ciociaria, come delle prede. Bottino, a ricompensa dei loro morti sul sanguinoso fronte di Cassino, dove per sei mesi si tenne la madre di tutte le battaglie in Italia.

Su quelle vicende, in Francia il segreto di Stato sarà rimosso solo nel 2047. Eppure, il colonnello Jean Louis Mourrut, nel 1994 responsabile dell'Ufficio storico dell'Armée, raccontò che "i comandanti erano riluttanti a inserire quegli episodi nei rapporti, per non confessare di aver perso il controllo della truppa. E poi temevano ripercussioni sul morale dei soldati".

Donne stuprate, i pochi uomini che tentatoro di difenderle vennero violentati o uccisi. Poi, seguirono furti. Paesi come Esperia, Lenola, Castro dei Volsci e tanti altri divennero luoghi di memoria della Ciociaria violata. Vennero presentate 60mila denunce, in almeno 12mila casi erano assai bene documentate, ammise il colonnello Mourrut. Alla fine, solo 5mila denunce furono accolte e appena 3800 donne vennero risarcite.

Una beffa, per chi aspettava i liberatori e incontrò i propri aguzzini. All'Assemblea Costituente, un'altra donna, la comunista Maria Maddalena Rossi, sollevò la questione allora assai difficile da esaminare. L'Italia doveva farsi perdonare la guerra al fianco della Germania, doveva farsi accettare dalla comunità internazionale. E quelle donne - tante rimaste contagiate da malattie veneree, tante rimaste incinte - furono in gran parte lasciate al loro destino di vergogna, omissioni e reticenze.

Ecco, in questi giorni di grandi solidarietà internazionali alla ragazze nigeriane, di indignazioni, non sarebbe sbagliato ricordare quelle nostre donne. Lo fece, dieci anni fa, il presidente Carlo Azeglio Ciampi, riconoscendo a molti dei comuni colpiti la medaglia al valore civile. Donne come prede, 70 anni fa come oggi. Solo nel 2008, l'Onu riconobbe lo stupro dei soldati sulle donne di un Paese sconfitto, un crimine di guerra. Le 60mila ciociare non hanno potuto gioirne. 
Pubblicato il 13 Maggio 2014 alle 17:19
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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mercoledì 14 maggio 2014

un passaggio

in che mondo viviamo

Terra dei Fuochi, la Regione al Comune: «Bloccare le attività agricole ad Acerra»

Clamoroso a Napoli | Il morto è infetto, i vigili multano il carro funebre: 10mila euro

Clamoroso a Napoli | Il morto è infetto, i vigili multano il carro funebre: 10mila euro

PER APPROFONDIRE: carro funebre
A+ A- Stampa


Multa salata durante il funerale. I vigili hanno fermato un carro funebre e si sono accorti che qualcosa non andava. Alla fine hanno staccato una multa da 10mila euro.

Questo è comunicato diffuso dal Comune di Napoli: "Gli agenti della Unità Operativa Tutela Aree Cimiteriali durante un controlli hanno accertato che una ditta di trasporto funebre aveva condotto un feretro la cui documentazione era palesemente incompleta: mancavano i dati identificativi relativi alla parte igienico-sanitaria e le misure adottate a carico del defunto trasportato poiche’ all’atto del decesso risultava infettivo.

Il verbale in questione risultava poi mancante di ulteriori dati tra cui il giorno e l’ora dell’inizio trasporto del feretro, il giorno e l’ora in cui era stato redatto il verbale di chiusura feretro. Inoltre, durante l’ispezione degli agenti è stato constatato che mancavano i sigilli sulle viti poste a serraggio della cassa funebre. Il responsabile della ditta di trasporto funebre è stato sanzionato ai sensi della Legge Regionale n°7 del 1993 per un importo pari a 10.000 euro."

Qual è l’animale che uccide più persone?

Animali più letali per l'uomo
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Qual è l’animale che uccide più persone?

Non è lo squalo e nemmeno il leone, e probabilmente ce l'avete in casa, spiega Bill Gates

Alla domanda nel titolo, la risposta che darebbe la maggior parte di noi riguarderebbe gli squali, o i leoni, o i serpenti. Difficilmente ci verrebbe in mente che l’animale che uccide più persone ogni anno è anche quello di cui, probabilmente, abbiamo ucciso più esemplari nel corso della nostra vita: la zanzara. Per circa metà della popolazione del mondo la zanzara è veicolo di trasmissione di malattie come la dengue, la febbre gialla e la malaria: è l’animale più pericoloso, in sostanza. La malaria da sola, per esempio, ogni anno uccide oltre 600.000 persone e ne mette fuori uso per diversi giorni circa 200.000.000, causando poi enormi danni indiretti. Le morti causate ogni anno dagli squali, per dare un’idea delle proporzioni, sono all’incirca 10; quelle causate dai leoni sono 100.
A stilare la classifica dei 15 animali più pericolosi per l’uomo è stato Bill Gates, il fondatore di Microsoft che da diversi anni a questa parte dedica gran parte del suo tempo e delle sue risorse economiche a iniziative filantropiche come la lotta all’HIV e alla povertà. La classifica è basata su una raccolta di dati forniti da fonti diverse – si tratta di stime, inevitabilmente, con potenziali consistenti margini di errore – ed è stata pubblicata sul blog di Gates come parte della “settimana della zanzara”, dedicata alla sensibilizzazione sulla pericolosità delle zanzare e sull’impatto che malattie come la malaria e la dengue hanno sulle popolazioni dei paesi poveri e in via di sviluppo.
La classifica dei 15 animali più pericolosi per l’uomo.
Come scrive Gates:
«Considerando la loro dannosità, ci si aspetterebbe che le zanzare ricevessero più attenzione da parte del pubblico. Gli squali uccidono meno di una dozzina di persone all’anno e negli Stati Uniti, ogni anno, c’è un’intera settimana di programmazione televisiva dedicata a loro. Le zanzare uccidono 50.000 volte più persone ma se esiste un canale televisivo che manda in onda una “settimana della zanzara”, allora non ne ho mai sentito parlare».
Di zanzare, spiega il post di Bill Gates, ne esistono circa 2.500 specie e si trovano in ogni regione del mondo, eccezion fatta per l’antartico. Durante la settimana della riproduzione le zanzare sono la specie più numerosa al mondo dopo le formiche e le termiti. L’impatto delle zanzare sulla popolazione mondiale, infine, non si limita al numero di morti causati ogni anno: in molte zone del mondo affette dalla malaria, le popolazioni sono costrette a migrare dalle coste verso l’entroterra, dove il clima è meno favorevole alle zanzare.

Napoli, choc in strada: decine di persone coperte di sangue e lividi | Foto

Napoli, choc in strada: decine di persone coperte di sangue e lividi | Foto

PER APPROFONDIRE: sanguenapoli
di Oscar De Simone
A+ A- Stampa

Ragazzi e ragazze con lividi e sangue in volto lungo via Benedetto Croce. Non si tratta di violenze reali, ma di un trucco che ne simula la veemenza.


GUARDA LE FOTO

FOTO 1di 5
Per strada a Napoli persone coperte di sangue e lividi


Questo il risultato della campagna "stop omofobia", lanciata dal gruppo "diversamente uguali" in occasione della giornata mondiale del 17 Maggio che ha visto protagonisti i cittadini a cui è stato chiesto di "metterci la faccia".
"Tra le tante iniziative che previste per questo fine settimana" commenta il consigliere della II municipalità Pino De Stasio, "ci sarà anche questa campagna arricchita dalle foto che oggi stiamo scattando a tutti coloro che intendono farsi truccare".
Stupore e curiosità tra i passanti che hanno subito pensato di trovarsi al centro di una rissa.
"È importante" dice una ragazza, "che queste problematiche siano portate all'attenzione di tutti, perchè non esistono solo le violenze fisiche. I traumi causati dell'emarginazione sono ancora più gravi delle percosse".
Coinvolgimento e sensibilizzazione insomma, in vista di una giornata - quella di sabato prossimo - che vedrà coinvolte decine di persone in tutta la città.

Cesare Cremonini - Greygoose

domenica 11 maggio 2014

tu la mia follia il mio piu' grande amore

Tutto prima o poi arriva, basta saper aspettare!

Dedicato a delle persone Speciali

DEDICATO ALL'AMICIZIA PURE E VERA


Non Fa notizia ‪#‎Razzismo‬ a Bergamo: banana lanciata a Constant. De Jong la getta fuori dal campo



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E' clinicamente morto per 3 ore. E ha visto cose che non poteva sapere. Le ha raccontate e la scienza non si sa dare una spiegazione....

Piace a Massimo Lo Verde.
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Un intervento di peritonite, i medici dipserati: Colton Burpo era...
AFFARITALIANI.IT

Quest'uomo è un genio. O semplicemente un "pazzo". A voi la scelta.



Quest'uomo è un genio. O semplicemente un "pazzo". A voi la scelta.
GUARDATE COSA HA FATTO MENTRE ERA AL VOLANTE:http://fanpa.ge/1osXjly
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